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| VERSACCI E RUMORINI PER UN’ESILARANTE
VERSIONE DEL DON GIOVANNI |
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Mirabile capolavoro
di originalità. La versione spassosa del Don Giovanni
di Mozart proposta dalla compagnia tosco-napoletana I Sacchi
di Sabbia per l’ultima serata del Festival di Santo Stefano,
sta al teatro come i film muti di inizio novecento stanno al
cinema. Una sequela di versacci e rumorini come, ad esempio,
il ringhio di un cane per rievocare il risentimento di Donna
Elvira, la nobildonna sedotta e abbandonata da Don Giovanni,
o i “popopopo” dello stesso Don Giovanni che, in
ossequio alla sua passione per le donne, si trasformano in “poppe
poppe!!!!!!”. |
Come
nella migliore tradizione del cinema muto, un cartellone - che
traduceva, più o meno fedelmente, quello che le immagini
ed i suoni in scena, trasmettevano al pubblico - accompagnava
le “smorfie vocali” dei sei attori in scena, chiudendo
il cerchio di un perfetto meccanismo comico che, di fatto, ha
reso il pubblico accolto nel chiostro della basilica di Santo
Stefano, ostaggio della risata.
Impossibile resistere all’Ein Musikalischer
Spass Zu Don Giovanni che, pur con le sue divagazioni
per boccacce e rumorini, ha in ogni caso riproposto la struttura
essenziale dell’opera mozartiana imitando imitando fino
allo sfinimento una versione del Don Giovanni eseguita da Karajan
nel 1986. |
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