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Newsletter 8/16 - Dicembre 2016

Notizie
L'ANNO CHE VERRÀ

Anno bisesto, anno molesto…. Un anno quanto meno sconcertante questo 2016 che sta per giungere al termine.
Tra terrorismo, terremoti, Brexit e poi ancora l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America (chi lo avrebbe mai detto?) e qui da noi in Italia il risultato del referendum con il successo del NO e il conseguente cambio del governo: chi si aspettava tutti questi eventi/cambiamenti?
Eppoi la crisi delle banche, la ricchezza in mano a pochissimi e l’aumento vertiginoso delle diseguaglianze sociali, l’immigrazione al limite della sostenibilità, i giovani sempre più disoccupati insomma troppe questioni aperte che non hanno ancora trovato una soluzione certa e che continuano a destare preoccupazione.

Nel piccolo mondo della nostra professione ci sono stati i cambiamenti causati dalle elezioni da poco svolte per il rinnovo degli organi locali di categoria e ad altri cambiamenti porteranno le elezioni previste all’inizio dell’anno prossimo per il rinnovo del consiglio nazionale.
Tutto questo incessante susseguirsi di eventi e di rinnovamenti, a volte scomodi, dovrà trovare prima o poi un nuovo equilibrio.

L’anno che verrà, il 2017, potrebbe portare con sé l’evoluzione positiva che tutti ci auguriamo.

Per i nostri auguri di buon natale e buon anno abbiamo scelto una frase particolare … al cuore non si comanda…. Che sta a dire come ogni cambiamento, ogni circostanza della nostra vita, se vissuta con il cuore e con la passione (a cui, per l’appunto, non si comanda…) può riservarci sorprese positive ed aiutarci a conseguire risultati a volte imprevisti e l’appagamento dei nostri desideri.

E’ QUESTO L'AUGURIO CHE RIVOLGIAMO A TUTTI VOI PER L'ANNO CHE VERRA'!

UN QUESTIONARIO DI PROUST (*) NON SI NEGA A NESSUNO

Abbiamo sottoposto ai due indiscussi protagonisti del 2016, i colleghi Alessandro Bonazzi e Antonello Montanari, il divertente ed interessante questionario di Proust.
Le risposte ottenute ci dicono qualcosa di più, contribuendo ad una descrizione diversa della loro personalità.

Non manchiamo di ringraziarli per la disponibilità dimostrata e per aver capito lo spirito “leggero” ma non irriverente di questo numero natalizio della newsletter.
Leggendo le risposte, scopriamo che hanno qualcosa in comune!



Alessandro Bonazzi, nato il 17 agosto 1966, segno zodiacale Leone.
Con le stelle del 2016 in linea di massima tutte a suo favore, non poteva che vincere la tornata elettorale!
Ottime le previsioni anche per il 2017 e il nostro augurio è: avanti tutta!




1) Il tratto principale del mio carattere: La grinta assieme al senso della misura
2) La qualità che apprezzo di più in un uomo: La lealtà
3) La qualità che preferisco in un donna: La lealtà e l’amicizia
4) Quel che apprezzo di più nei miei amici: La mancanza di barriere
5) Il mio principale difetto: Cercare sempre di comunicare
6) La mia principale qualità: Cercare sempre di comunicare
7) La mia occupazione preferita: Nuotare appena ho tempo libero
8) Quel che vorrei essere: Un buon esempio
9) Il paese in cui vorrei vivere: In Italia va bene
10) Il colore che preferisco: Blu
11) Il libro letto che preferisco: Il grande Gatsby
12) I miei eroi nella storia: Alessandro Magno
13) I miei eroi nella vita reale: Alcuni cantanti…
14) Quel che detesto più di tutto: La falsità
15) Il dono di natura che vorrei avere: Fare le imitazioni
16) Il mio stato d'animo attuale: Guardingo ma positivo
17) Il mio motto: "Ci sono momenti nella vita in cui abbiamo dato il massimo però ci si trova di fronte ad un ostacolo ancora più grande e allora bisogna prendere il cuore e buttarlo oltre l'ostacolo"


Antonello Montanari, nato il 3 luglio 1948, segno zodiacale Cancro.
Partito con ottimi auspici, le stelle si sono dimostrate meno disponibili dal settembre 2016.
Per il 2017 il consiglio è quello di seguire il proprio intuito per risolvere eventuali conflitti che tenderanno ad appianarsi solo da ottobre in poi.
Il nostro augurio è: tieni duro!




1) Il tratto principale del mio carattere: La tenacia
2) La qualità che più apprezzo in un uomo: La sincerità
3) La qualità che più apprezzo in una donna: La gentilezza
4) Quel che apprezzo di più dei miei amici: La fedeltà
5) Il mio principale difetto: La rigidità
6) La mia principale qualità: La generosità
7) La mia occupazione preferita: Convivere con il mio cane
8) Quel che vorrei essere: Un soldato
9) Il paese dove vorrei vivere: Dopo l’Italia, l’Inghilterra
10) Il colore che preferisco: Il nero
11) Il libro letto che preferisco: I Promessi Sposi
12) I miei eroi nella storia: Garibaldi e Mazzini
13) I miei eroi nella vita reale: Mio fratello Furio Bosello (purtroppo morto anni fa)
14) Quel che detesto più di tutto: La falsità
15) Il dono di natura che vorrei avere: La calma
16) Il mio stato d'animo attuale: La tranquillità
17) Il mio motto: “Memento audere semper”


(*) Le domande inserite nel questionario di Proust (non ideato da lui ma al quale lo scrittore fornì le proprie risposte) aiutano a conoscere meglio la persona che vi risponde.

14 DICEMBRE 2016: I COMMERCIALISTI IN PIAZZA!

- (a cura di Isabella Boselli, Commercialista Italiana, Corrispondente da piazza Santi Apostoli in Roma il 14 dicembre 2016)

Applausi alle 7 sigle sindacali dei Commercialisti che, in tempi record, hanno organizzato la manifestazione in Piazza il 14 dicembre 2016 dalle ore 11.00 alle ore 13.00 per far sentire la nostra voce all’opinione pubblica, alla politica ed alle istituzioni.
Perché davvero è ora di dire basta.
Per un giorno ci siamo alzati di corsa dalle nostre scrivanie, abbiamo tirato su la testa dal nostro ”lavoro a testa bassa” e smesso di “bofonchiare di tanto in tanto come da buoni italiani”, per protestare e chiedere ascolto.
Perché non possiamo più accettare la scarsa considerazione che il Governo e l’Amministrazione Finanziaria ci riservano.
“E’ il momento di dimostrare che siamo una categoria, una categoria forte. E’ il momento di essere UNITI, senza alibi, senza scuse, senza protagonismi, senza ostentazioni e senza strumentalizzazioni”, dettava il comunicato della manifestazione.

Obiettivo centrato!

I giornali, i telegiornali, i social ne hanno parlato perché è la prima volta che i Commercialisti scendono in piazza a protestare. Anzi, ad annunciare lo sciopero futuro.
Perché noi le regole siamo abituati a studiarle e ad applicarle: il 14 dicembre 2016 abbiamo proceduto ad attivare il nostro Codice di autoregolamentazione dello sciopero.
Eccoci dunque (pare fossimo oltre 3mila) a Roma nella Piazza dei Santi Apostoli.
Ed eccomi nel bel mezzo della manifestazione del disagio. La piazza gremita comunica forza ed energia in questa fredda giornata romana scaldata da un pallido, ma complice, sole.
Entro da sola dal varco della piazza, tutt’intorno camionette di polizia, carabinieri, ambulanze e brusio, volti noti e meno noti, colleghi ed amici… i toni sono sempre pacati, garbati e di stile, aggettivi che contraddistinguono la nostra categoria.
Un bagno di folla vigile e organizzato, colleghi recintati dalle transenne e striscioni confezionati ad hoc. Alcuni colleghi siciliani addirittura indossano sopra ai cappotti pettorine azzurro Italia, con stampati i loghi dell’ordine di appartenenza ed il riferimento alla manifestazione MGC #io ci sarò. Quanti cappellini intestati alla manifestazione, fischietti e trombette graziose e cortesi dal suono mai sguaiato!
Tanti amici ho incontrato tra i gruppi di colleghi che sono partiti dalle loro città, in aereo dalle isole, chi organizzati in pullman, chi in treno o in auto. A turno i gruppi esibivano con orgoglio e fierezza alle telecamere presenti nella piazza la striscia di appartenenza, che a volte riportava lamentele o semplicemente il logo dell’ordine.
Che presenza, che senso di appartenenza alla Categoria!
Io che sono riuscita a organizzare la mia agenda solo all’ultimo momento, sono partita da sola verso Roma ed ho provato un grande dispiacere per non aver potuto condividere l’occasione di essere parte di un gruppo.
Che emozione vedere i colleghi in sintonia, coesi ed uniti che sprizzavano senso di appartenenza alla categoria ed al proprio ordine. Ho cercato invano gli striscioni di Bologna, ma con delusione non li ho trovati. Ho incontrato, invece, parte del gruppo numeroso dei colleghi del sindacato ANC di Bologna, ma solo al termine della manifestazione.
Il palco che dominava la piazza era degno di un grande concerto rock: c’era un mega schermo che permetteva a tutti i presenti di condividere la scena sia del palco, sia della piazza ed il regista faceva ottime inquadrature ai gruppi presenti che di volta in volta esponevano i loro cartelloni di protesta o anche solo di presenza.

Si respirava molto Ordine.
Si, perché noi Commercialisti siamo abituati all’Ordine.
Siamo gli iscritti all’Ordine e stiamo agli Ordini.
E poi mettiamo anche i conti in Ordine.
Ma ora basta, siamo determinati e non acconsentiremo che ci diano quegli ORDINI per porre in essere azioni connotate da una burocrazia sempre più vessatoria ed inutile.

Ad aprire i lavori è stata la Presidente dell'Aidc, Roberta dell'Apa:
“La presenza dei commercialisti in piazza è un segno di grande unità in tutta la categoria. Otto adempimenti in più non sono una tragedia, ma un insulto per le piccole e medie imprese e la categoria tutta. C'è un urgente bisogno di ossigeno per la piccola e media impresa, sopraffatta dal peso della burocrazia. In questa piazza c'è chi vuol far sentire il disagio ed il rammarico”.
Da qui la richiesta di elevare a rango costituzionale lo Statuto del contribuente: “E' necessario riequilibrare il rapporto tra Fisco e contribuente ed impostarlo in senso paritario”: standing ovation della piazza!
A seguire gli interventi delle alte cariche delle altre sigle sindacali promotrici della manifestazione: ADC – ANC – ANDOC – UNAGRACO – UNGDCEC – UNICO, sono accolti dai colleghi presenti in piazza con applausi fragorosi!
Si sono susseguiti poi sul palco i colleghi con i loro brevi, ma intensi, interventi prenotati preventivamente nell’area web del comitato organizzatore (2 minuti a testa).
Ecco le frasi ricorrenti negli interventi dei colleghi:
Appello all’unità di categoria.
Orgoglio di essere professionisti al servizio del Paese.
Rammarico per un Fisco ingiusto.
Delusione ed umiliazione per il trattamento riservato alla categoria.
Commercialisti lavoratori in nero dell’Agenzia delle Entrate.
Libertà: no, schiavitù.
Siamo stanchi di inutili promesse.
Con Tristezza: Chiediamo Rispetto.
Stiamo perdendo il diritto alla salute.
Rivogliamo la nostra Dignità Professionale.
Basta: Il vaso è colmo.
Siamo Sdegnati ma orgogliosi di essere commercialisti e siamo qua per tutti i Commercialisti.
Siamo diventati dei passa carte, dei lavoratori non riconosciuti al servizio dello Stato.
Siamo i minatori del nuovo millennio.
C’è bisogno di leggi intelligenti e non di leggi vessatorie ed inapplicabili.
La nostra passione nel fare la professione troppo spessa è stata violata: il trattamento riservatoci negli ultimi anni dall’amministrazione finanziaria.
Citato anche Pablo Neruda.
La parcella andrebbe fatta all’amministrazione finanziaria: perché noi commercialisti lavoriamo per loro.
Puntualissimi alle ore 13.00, termine previsto di chiusura dei lavori (eh già, ci siamo abituati noi commercialisti alla puntualità) salgono sul palco i rappresentanti delle sigle sindacali per il saluto finale e quindi la calendarizzazione in agenda del prossimo appuntamento: un’astensione di otto giorni dal 28 febbraio al 7 marzo, che di fatto riguarderà la dichiarazione IVA (in scadenza nel 2017 proprio il 28 febbraio) e le udienze presso le Commissioni tributarie di primo e secondo grado.

E da Piazza Santi Apostoli in Roma è tutto; speriamo di avere anche due Santi in Paradiso che proteggano la nostra categoria.
#Io ci sarò




- (a cura di Marco Faleo - Direttivo ADC)

Il 14 dicembre 2016 si è tenuta a Roma, in Piazza Santi Apostoli, la manifestazione per protestare contro gli ultimi interventi legislativi che inutilmente obbligano ad ulteriori adempimenti formali sia noi professionisti che i contribuenti.
Al momento in cui scrivo il presente articolo si parla di una astensione in due tempi: la prima tranche a fine febbraio e la seconda a fine marzo.
Ho letto che questa è la nostra prima volta e così potremo dire di aver visto anche questa.
Eh si, perché ormai è da tanto (ma davvero tanto, per non dire da sempre!) che non siamo ascoltati e che i più si sono chiesti cosa abbiamo mai fatto di male alle “Entrate” del nostro Paese.
Ci dicono che siamo i professionisti dei bilanci e delle dichiarazioni e fin qui tutto bene, ma che non lo siamo come portatori di “Entrate”. Si farà, quindi, finta di cessare Equitalia addebitando a noi ulteriori adempimenti per favorire la riscossione.
Infatti, come una sorta di avamposto dell’esazione, seppur fermandoci “un attimo prima”, dovremo portare il contribuente “a mettersi in fila” per pagare. A riscuotere veramente sarà, da ora in poi, sempre e solo l’Agenzia delle Entrate, come è giusto che sia, ci mancherebbe!
Anzi, da questa nostra attività il Governo si aspetta un ulteriore incasso di 2,1 miliardi nel 2017, di 4,2 miliardi nel 2018 e di 2,77 miliardi nel 2019.
Avremo dei target da far rispettare, nessun premio, maggiori adempimenti e costi, meno tempo…insomma, diamoci dentro.
E non dobbiamo avere illusioni, nemmeno quando falsamente vengono cancellati alcuni adempimenti (per esempio la comunicazione dell’elenco clienti fornitori), perché ce ne vengono subito ordinati degli altri, identici a quelli appena cancellati, ma ancora più brigosi quale, ad esempio, è l’obbligo di comunicare, con cadenza trimestrale, le fatture emesse e ricevute ed i dati delle liquidazioni periodiche Iva (si parla di circa otto nuovi adempimenti annuali a regime).
Il fine è giustissimo, ridurre la perdita del versamento Iva che vede il nostro Paese indicare, tenetevi forte, uno dei valori più alti dell’Unione europea (nel 2014 hanno calcolato essere di circa 40Mld di Euro) e ridurre così gli omessi versamenti e le frodi.
Il mezzo, pessimo, rappresenta la materializzazione dell’incapacità di far funzionare meglio la procedura della riscossione tramite i controlli automatizzati e l’aspettativa è di avere contribuenti sempre più fiscalmente fedeli, ma gravati di un’ulteriore spesa stimata in circa 400-500 euro annui per l’adeguamento tecnologico necessario, in particolare se si ha un giro d’affari superiore a 50mila euro (infatti solo entro tale ammontare lo Stato viene incontro con un credito di imposta di 100 euro).
La nostra astensione si vuole che cada in un periodo particolare e denso di impegni così da essere fortemente simbolica.
Non dimentichiamo, infatti, che il 31 gennaio è la scadenza entro cui vanno comunicate al Sistema tessera sanitaria le informazioni sulle spese mediche e farmaceutiche, su cui saremo chiamati ad assistere studi medici e strutture sanitarie. Inoltre, il 28 febbraio prossimo è la scadenza per la presentazione della dichiarazione Iva 2017, che “divorzia” da Unico e che dal 2018 seguirà ancora un altro calendario (la scadenza sarà il 30 aprile). Terminato questo adempimento gli studi dovranno occuparsi subito delle certificazioni uniche, che rappresentano il dato principale su cui l’amministrazione finanziaria si basa per procedere all’elaborazione della dichiarazione precompilata.
Da tutto ciò (ed è solo una parte) non si può non dedurre che questa stratificazione di obblighi sottoponga i commercialisti a notevoli aggravi.
Un costo burocratico quantificato in oltre 46 miliardi di euro all’anno per imprese e professionisti secondo la nota diffusa nei giorni scorsi dal comitato delle sigle (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Unagraco, Ungdcec, Unico) che hanno organizzato la manifestazione del 14 dicembre scorso.
Abbiamo appena scoperto con piacere che mediamente imprese e professionisti italiani impiegano 240 ore l’anno per effettuare gli adempimenti fiscali, quando la media dei Paesi dell’Unione europea è di 164 ore, con un tasso di complessità del sistema fiscale nazionale che occupa il 126esimo posto, dopo il Kenya!!
Ed ecco che protestiamo, questo è veramente troppo.

PROSSIMI EVENTI FORMATIVI

- I 20 Incontri di aggiornamento professionale, II CICLO Gennaio/Aprile 2017

Punto elenco Calendario completo degli incontri

- I 10 Incontri gratuiti di aggiornamento professionale 2016/2017: II Ciclo 2017.

Punto elenco Programma del II Ciclo di Incontri Gratuiti

- Seminario di tre giornate "Le Sanzioni Tributarie", a cura del prof. avv. Andrea Carinci, Ordinario di Diritto Tributario presso l'Università di Bologna.

Punto elenco Programma del Seminario e Scheda di iscrizione

- Infine, il 7 febbraio 2017 prenderà avvio il nuovo Corso in preparazione all'Esame di Stato per Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili - I Edizione 2017 - che terminerà il 30 maggio 2017.
La locandina con il programma dettagliato del Corso e le modalità di iscrizione sarà a breve pubblicata sul nostro sito internet.

WORLDMARATHONMAJORS.COM

(a cura di Un DottCommPod)

"I have a dream" era il titolo di un epico discorso fatto anni fa da Freddie Mercury, il cantante dei Queen (o forse era Martin Luther, il cantante dei King…) e come lui ogni runner ha un sogno, un grande sogno: correre nella sua vita podistica tutte le world marathon majors, le sei maratone più importanti del mondo.
Tokyo, Boston, Londra, Berlino, Chicago, New York e scusate se è poco.

Esiste dunque un'apposita classifica annuale che tiene conto di tutte queste corse ed è dedicata ai top runners: in palio centinaia di migliaia di dollari.
Ed esiste, invece, una meno blasonata classifica che premia tutti quei runners, comuni mortali, che nella loro vita di corsa sono riusciti nell'impresa di tagliare i traguardi di tutte e sei le maratone major: la Abbott World Marathon Majors Six Stars Finishers.
Il premio?
Un diploma ed una medaglia, ma soprattutto una grande, esagerata soddisfazione.

Finita la premessa didascalica? Si, finita, ma era per dire che un bel gruppetto di runners della Polisportiva, insieme agli immancabili Dottori della Fondazione, a Febbraio prossimo sarà a TOKYO, per correre l'ultima delle Marathon Majors e diventare, finalmente, SIX STARS FINISHERS.

Ah la maratona, che cosa di più bello esiste al mondo (Shirley Bassey, Sanremo 1968), dove gli spettatori del fantastico spettacolo non sono quelli accalcati a bordo strada a gridare e fare il tifo, gli spettatori siamo noi che la corriamo, i runner che si godono uno spettacolo ininterrotto che dura quarantadue chilometri.
Certo, la Polisportiva, in quanto Poli, promuove tanti altri bellissimi sport (abbiamo la sezione della lotta greco-romana, quella del lancio delle freccette e quella del badminton), ma vuoi mettere la maratona…Mica che Montale si è scomodato a dire "se la notte sogno, sogno di essere un lottatore di greco-romana", no Montale sognava di essere un maratoneta. E se esiste un reato di apologia della maratona, bene, arrestatemi pure.

Finito il panegirico, torniamo alla bellissima giornata che la Polisportiva ci ha organizzato domenica 13 novembre 2016, e alla nosta maratona, anche se in formato mini, La Petroniana.
Tutti insieme, polisportivi, dottori commercialisti, lottatori, lanciatori di freccette e qualche ironman, eravamo uniti in una fantastica festa, condita anche di ottimi panini alla mortadella.
E ancora una volta, scusate se è poco.

Buona corsa a tutti!

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